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Solo bagaglio a mano, un elogio all’essenzialità

Viaggiare leggeri, essere leggeri. Non ingombrare col corpo e con l’anima. Gabriele Romagnoli ritiene che le due cose siano profondamente legate. Solo bagaglio a mano non è una guida per imparare a fare la valigia, bensì uno spunto di riflessione per soffermarsi su ciò che nella vita è essenziale. Non lasciarsi ancorare da niente e da nessuno. Leggeri, liberi, in movimento.

Solo bagaglio a mano: morire per rinascere

Ci siamo mai chiesti come può essere morire? Quali pensieri intasano la nostra mente? Quanti rimpianti, segreti, desideri respinti e persone a cui chiedere perdono, o scusa, pesano sul nostro essere?
Sono queste le domande che si insinuano fra le prime pagine di Solo bagaglio a mano, quando l’autore comincia con il racconto del suo funerale.
Ci spiega che nella Corea del Sud, per diminuire l’elevato tasso di suicidi nel paese, un’organizzazione allestisce finti funerali per mettere le persone di fronte alla prospettiva concreta della propria morte e farle desistere dalla volontà di togliersi la vita.

Romagnoli si reca a Naju, presso la sede della Korea Life Consulting, dove il fondatore della società, Kon Min-su, lo conduce, di stanza in stanza, di corridoio in scala, al momento della sua ‘fine’.
Una tunica bianca, senza tasche, perché senza nulla sei venuto e senza nulla te ne andrai. Un martello che batte sui quattro chiodi ai lati della bara, una manciata di terra sul coperchio ed ecco che inizia la riflessione.

La leggerezza non è superficialità

Solo bagaglio a mano ci conduce in un cammino filosofico il cui punto d’arrivo è comprendere e apprezzare che less is more. Come scrisse Italo Calvino: ‘Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore’. Allo stesso modo, Romagnoli ci invita a liberarci delle cose superflue, ad allontanarci dalle persone che minano la nostra serenità, dai contatti che pensiamo siano necessari ma, fondamentalmente, non sono nient’altro che parte di un elenco di numeri in rubrica.

La soluzione del bagaglio a mano diventa metafora di una vita priva di sprechi, eccessi, superficialità. Lasciare da parte i vestiti di troppo e imparare a farsi bastare una valigia leggera. Viaggiare diventa essere. Essere leggeri significa vivere una vita soltanto, non la vita di qualcun altro e nemmeno una vita che vorremmo avere ma non abbiamo.
Significa prendere consapevolezza di ciò che possediamo ma non ci serve, lasciare andare oggetti/vestiti/averi/persone che invadono le nostre vite. Perdere piuttosto che mantenere, perché la perdita può rivelarsi una grande occasione.

La riflessione si fa pratica quando l’autore dispensa consigli su come organizzare un viaggio e arriva a toccare un terreno più spirituale quando i suggerimenti sono quelli di vita.
Vivere in movimento e non lasciarsi frenare dal peso dell’accumulazione, di oggetti ma anche di ricordi, perché, a pensarci, a cosa serve ricordare tutto? Dimentichiamo quello che è di troppo e imprimiamo nella nostra mente ciò che ci spinge in avanti, anziché farci fermare.
Vivere in sintonia piena e pura con l’esistenza.

E per attraversarla, un unico insegnamento, quello che conclude il libro: solo bagaglio a mano.


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Scheda del libro
Titolo: Solo bagaglio a mano

Autore: Gabriele Romagnoli

Editore: Feltrinelli

Prima edizione: settembre 2015


Gabriele Romagnoli (Bologna nel 1960), è un giornalista, scrittore e sceneggiatore italiano. Collabora a la Repubblica. Pubblica il suo primo racconto, Undici calciatori, nella prima antologia Under 25, Giovani blues, curata da Pier Vittorio Tondelli.
Il suo esordio è Navi in bottiglia (Mondadori, 1993), libro di racconti finalista al Premio Campiello.
Il suo primo romanzo è In tempo per il cielo (Mondadori, 1995), a cui segue L’artista (Feltrinelli, 2004).
Fra le sue opere: Louisiana blues (Feltrinelli, 2001), Non ci sono santi (Mondadori, 2006), Un tuffo nella luce (Mondadori, 2010), Domanda di grazia (Mondadori, 2014), Coraggio! (Feltrinelli, 2016), Senza fine (Feltrinelli, 2018) e Cosa faresti se (Feltrinelli, 2021).

Pubblicato in Narrativa.

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