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L’estate che cambiò ogni cosa: Bonjour Tristesse di Françoise Sagan

Siamo abituati a pensare all’estate come un momento di spensieratezza e di leggerezza.
Per molti, poi, estate è sinonimo di cambiamento, di nuovi amori più o meno fugaci, un periodo in cui tutto è concesso e tutto è, quindi, anche possibile. Immaginiamoci, dunque, un’estate nella Riviera Francese della fine degli anni ’50, una villa sulla spiaggia, una ragazza poco più che diciassettenne in vacanza con il padre vedovo e la sua attraente nuova fiamma. Un giovanotto prestante come vicino di casa e una misteriosa e affascinante vecchia amica di famiglia in visita. Cosa potrebbe andare storto? Secondo Françoise Sagan, tutto quanto.

Bonjour Tristesse, una giovanissima autrice e il suo innegabile talento

Bonjour Tristesse vede la luce nel lontano 1954, quando Françoise Sagan nom de plume di Françoise Quoirez – ha appena diciotto anni. È importante sottolinearne l’età anagrafica, non solo perché è ulteriore testimonianza del suo innegabile talento, ma anche perché rivela una maturità e una capacità critica a dir poco superlativa. Il romanzo, infatti, ci fornisce attraverso un brevissimo spaccato di vita – come può esserlo il racconto di un’estate – un’attenta e precisa analisi di alcuni aspetti cardine della società degli anni ’50 che difficilmente ci aspetteremmo da qualcuno di quell’età.

C’è chi identifica Sagan come “la versione francese di F.S. Fitzgerald” per questo suo grande talento. Al pari del grande scrittore americano, anche Sagan ha prodotto numerosi romanzi, ma nessuno ha avuto lo stesso successo e ha generato lo stesso scalpore di Bonjour Tristesse.
Censurato già alla prima pubblicazione per il suo contenuto “scabroso e scandaloso” è tuttavia divenuto quasi subito sceneggiatura per l’omonimo film del 1958, diretto da Otto Preminger, a testimonianza del suo carattere ambiguo, ma estremamente affascinante e ipnotico nonostante la sua innegabile brevità. In Italia, Bonjour Tristesse arriva quasi in contemporanea nel 1954, per Longanesi, e la sua ultima ristampa, ad opera di TEAlibri, risale al 2021 con l’eccellente traduzione di Maria Laura Vanorio e un’illuminante introduzione di Valeria Parrella.

I personaggi e gli equilibri di un romanzo pieno di interrogativi

Bonjour Tristesse racconta di Cécile, diciassettenne orfana di madre e con poca voglia di studiare, che si accinge a trascorrere l’estate con suo padre Raymond e la sua fidanzata, la bella Elsa, una ragazza frivola e insignificante. Raymond è un quarantenne prestante e dedito ai piaceri della vita; benestante, colto, ma estremamente superficiale, sembra avere come unico obiettivo il fare “la bella vita”, cambiando partner in continuazione e alimentando così il suo ego smisurato. Ama molto sua figlia, ma non si occupa minimamente della sua educazione, così Cécile cresce come ogni adolescente sogna di crescere: nessun limite, poche regole e all’insegna del divertimento.
A coronare tutto questo compare anche Cyril, affascinante dirimpettaio che farà breccia nel cuore della protagonista e che le farà scoprire per la prima volta la potenza dei sentimenti, ma soprattutto dell’amore fisico. Tutto cambierà con l’arrivo di Anne, affascinante amica della madre defunta della ragazza e unica sua guida spirituale fino a quel momento, Anne è l’unica che può salvare Cécile e Raymond dalla perdizione, ma le cose prenderanno una piega sinistra.

Bonjour Tristesse racconta e descrive con semplicità e crudezza l’edonismo e l’assenza di moralità nei giovani, in primis, ma anche e soprattutto nella società francese e, per esteso, nell’Europa del Dopoguerra. Un occhio più attento, inoltre, riconoscerà nel romanzo di Sagan anche quel tema comune a buona parte degli scrittori del XX secolo, ovvero la tensione tra la personale percezione della realtà e quelle che sono le norme sociali e di comportamento comunemente accettate.
Bonjour Tristesse, nello specifico, mette in luce le difficoltà di adattare e controllare i desideri fisici e i sentimenti al ruolo che la società impone di interpretare. Ciò che ne risulta è un romanzo disturbante e pieno di interrogativi che hanno sorprendente risonanza anche una società come la nostra che si definisce progressista, ma che, di fatto, presenta problematiche molto simili a quelle della seconda metà del secolo scorso.

Giusto e sbagliato: il concetto di morale in ‘Bonjour Tristesse’

Cécile cresce senza una vera e propria guida “femminile” e per una società come quella degli anni ’50 in cui i ruoli di genere sono altamente definiti, questo è già un grosso campanello d’allarme. Raymond, appare chiaro anche al lettore sin dalle prime pagine, è una pessima influenza per la figlia e l’arrivo di Anne potrebbe essere l’unica speranza di redenzione per questa giovane ragazza. Ma così non avviene; Cécile si trova a riflettere su cosa sia giusto e sbagliato, sul compromesso tra desiderio fisico e sentimenti, in altre parole, la ragazza si sta interrogando sul concetto di morale. Cos’è la morale? Da dove viene? Ma soprattutto, è davvero necessaria e intrinseca all’essere umano? Il fatto di non possederne alcuna è, forse, un modo per screditare la morale stessa? Sono domande difficili, ma che risuonano con prepotenza in questo brevissimo, ma altamente disturbante romanzo.

La vita di questa famiglia altamente disfunzionale è basata sugli impulsi, sulla casualità e su occasioni colte, ma anche perse. Non vi è alcun ordine, alcuna imposizione di volontà e la resistenza a qualsiasi tipo di impulso non è contemplata, così come si registra una totale assenza di aspirazioni da parte dei protagonisti. È giusto vivere così? Nessuno sembra chiederselo, nemmeno il lettore, finché Anne non compare sulla scena. Anne è bellissima, sofisticata e di successo e, a differenza degli altri personaggi (fatta eccezione forse per Cyril) è l’unico adulto della situazione.
Essere adulti, però, implica avere potere di censura e giudizio morale e questo a Cécile proprio non va giù. Anne impone il suo volere sulla ragazza, la punisce e la sgrida come farebbe una madre e Cécile non è abituata, tanto che inizierà a vivere questa nuova moralità imposta come una forma di odio verso sé stessa e verso chi lo ha generato. Ma c’è di più, Anne le ha portato via la cosa a lei più preziosa: suo padre, unica fonte di amore incondizionato che la ragazza abbia mai conosciuto. Cécile reagisce come reagirebbe un animale in gabbia, il suo sentirsi impotente dà vita a pensieri pericolosi. Cercando di controllarne e di limitarne la libertà e i sentimenti, Anne ha fomentato violenza in Cécile e le ha dato capacità di farle del male.

Françoise Sagan, la sua vita nel libro

Viene spontaneo pensare che la vita dei personaggi di un romanzo corrisponda o comunque trovi spesso affinità con la vita di chi li ha inventati, i loro destini inevitabilmente e inesorabilmente intrecciati. Questo può generare in noi una sorta di delusione nei loro confronti: se sono tanto bravi a descrivere e ad analizzare le vite umane con tale profondità, perché non riescono a salvarsi da soli? Sagan non è mai riuscita a fuggire dal personaggio di Cécile, persino dopo la sua morte – avvenuta nel 2004 – è stata massacrata dai giornalisti per la sua vita sregolata e piena di vizi, come del resto ci immaginiamo essere diventata quella di Cécile alla fine del romanzo. Ciò che è emerso poi, in realtà, dimostra una vicinanza al personaggio di Anne, nella sua solitudine e disperazione, ma soprattutto nel suo essere fondamentalmente incompresa.

Bonjour Tristesse è un romanzo complicato e straordinario che lascia il lettore con la testa piena di domande anche settimane dopo averne terminato la lettura. La Sagan diciottenne è abilissima non solo a fornire, come si accennava all’inizio di questo articolo, un ritratto minuzioso della società del tempo, ma anche dei legami umani a livello primordiale e dai toni quasi freudiani. Lo si potrebbe definire romanzo filosofico o romanzo di formazione, eppure non siamo del tutto convinti che Cécile sia cambiata alla fine della storia. Quella “tristezza” che l’affligge di tanto in tanto anche da adulta e che è il leitmotiv di tutta la vicenda, tanto da darne il titolo, sembra quasi più una sorta di ennui che una vera e propria presa di coscienza. Oppure, semplicemente, stiamo sbagliando chiave di lettura e quella tristesse, che in francese ha un suono tanto dolce è riservata solo a noi lettori.


Bonjour-Tristesse-F.-Sagan-copertina-web-okScheda libro

Titolo: Bonjour Tristesse

Titolo italiano: Bonjour Tristesse

Autore: Françoise Sagan

Prima Edizione: 1954 (Francia) – 1954 (Italia)

Editore: (ita) TEA – Longanesi

Anno: 2008

Traduzione: Maria Laura Vanorio


 

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