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L’anomalia di Hervé Le Tellier, sorpresi a ragionare sull’incredibile

E adesso? te lo chiedi quando l’incastro si fa soffocante. Capita in certi film dove il ritmo è favorito dalle immagini, più raramente nei libri. E adesso? capita di chiederselo a metà de L’anomalia, libro di Hervé Le Tellier vincitore del premio Goncourt 2020, edito in Italia da La nave di Teseo. Ed è un sollievo sapere che la via d’uscita non dipende da noi.

L’anomalia e il rischio di cadere

Perché la prima parte de L’anomalia, un po’ labirinto e un po’ stanza degli specchi, è una costruzione perfetta ma molto ardita, spettacolare, sia nel compiersi, sia nel risultato, la rivelazione di quella crepa nel reale che sembra, appunto, senza uscita.
Da lassù, però, il rischio di cadere è proporzionale alla bellezza del panorama. Le Tellier non soltanto lo evita ma lo sfrutta, riesce a mantenere costante il livello di alienazione affrontando il deragliamento della normalità con la scienza e con la logica. Sembra quasi che questa prima parte sia funzionale ad accendere i riflettori sulla seconda, dove si rilancia invece di ricucire ragionando sull’incredibile con il quale, non a caso, in questi anni abbiamo acquisito familiarità.

La sorpresa si fa consapevolezza: siamo pronti ad accettare lo scarto o almeno coscienti che potrebbe accadere domani. L’adesione alle domande del libro diventa, così, totale e se è l’anomalia quella che ci colpisce, sarà il modo nel quale l’anomalia viene assorbita dalla realtà ciò che ci resta come spunto di riflessione.
In questo senso, la scelta di anticipare ‘l’inspiegabile duplicazione’ in seconda di copertina, mi sembra una traccia preziosa, in linea con l’imprevedibile di questo romanzo e utile ad arricchirne la comprensione.

Nella trama de L’anomalia, ripetizione e ingranaggio

Un burattinaio tira le fila di persone che vanno recuperate. Dopo un viaggio aereo finito senza preavviso nella tempesta del secolo, è saltato un ingranaggio. Nessun morto, se mai troppi vivi: flotta ed equipaggio sono atterrati due volte, a distanza di un mese e in posti diversi.
Nel mondo ci sono doppioni che dovranno fare i conti prima con se stessi, poi con chi vuole sapere, con chi deve controllare e, infine, con chi ha già deciso che le cose così non vanno.
La possibilità e il reale si guardano speculari e ci si chiede quale dei due sia la simulazione. La distonia del divenire si analizza con criterio, si affronta con responsabilità, si cerca un modo per conviverci, si individuano protocolli, si ragiona in termini etici e religiosi, tutti i sistemi lavorano per sopravvivere.

E intanto, in questa scenografia impazzita, dove nessuno sa più collocare né presente né futuro, ci si rende conto che nonostante i tentativi di arginarla – spiegarla, guarirla, prevederla e scongiurarla- la vita, se la lasciamo fare, si saprà aggiustare da sé e la vanità di metterla a tacere, giustificandone gli eccessi come fossero un bug del sistema, non potrà che fallire.
Lei, e forse è questa l’anomalia che non sappiamo accettare, continuerà ad andare oltre e noi ad illuderci di saper prendere la mira. “Non amo particolarmente la parola ‘destino’. E’ soltanto un bersaglio disegnato, un secondo dopo, nel punto in cui si è conficcata la freccia”.

L’anomalia, la costruzione di un libro perfetto

L’anomalia è un metatesto che gioca con rimandi a libri reali o immaginari e che accenna al metaverso quando riflette sulla deriva del virtuale. E’ un libro psicologico quando mette a confronto le persone con se stesse, concedendo seconde possibilità, dilatando il tempo, anticipando il futuro.
Un libro filosofico quando ci pone davanti alle domande sull’individuo, il destino, la verità, il tempo e l’esistenza.
C’è il moltiplicarsi di incipit e di storie, esercizio di stile che richiama il viaggiatore di Calvino e al quale fa riferimento diretto anche il personaggio chiave Victor Miesel quando rivela che per il suo prossimo libro sta pensando al titolo ‘Se una notte d’inverno duecento quarantatré viaggiatori’.
Ci sono le citazioni tratte dal libro dello stesso Miesel –‘L’Anomalia’ appunto- che introducono ogni capitolo -libro che deve essere ancora scritto e noi lo stiamo già leggendo o è già stato scritto ed è proprio quello che stiamo leggendo- e l’omaggio a Tolstoj e al famoso incipit di Anna Karenina adattato alla circostanza: “Tutti i voli tranquilli si somigliano. Ogni volo turbolento lo è a modo suo”.

C’è la varietà di fasi temporali e di personaggi, la ripetizione di numeri e di date e tutta una costruzione complessiva che fa riferimento alla scrittura vincolata dell’Oulipo, l’officina di letteratura potenziale presieduta da Le Tellier dal 2019 e fondata nel 1960 da Raymond Queneau e François Le Lionnais, della quale faceva parte anche lo stesso Calvino.
Un laboratorio quest’ultimo, dove si lavora sullo scrivere a restrizione attraverso vincoli e tecniche spesso basate su problemi matematici o legati al mondo degli scacchi.

L’anomalia è, insomma, un libro complesso e studiato, ma non è un libro ostico. Al contrario, nonostante la mole, corre velocissimo, ironico e apocalittico, divertente e profondo.
Le Tellier ha la capacità di far vedere ciò che scrive e di tenere inchiodato il lettore alle pagine, pure se a livelli differenti, dalla prima alla 362esima.

Un ultimo gioco sul finale

Ne L’anomalia il gioco letterario giustamente ha l’ultima parola, ed è un ulteriore omaggio, anche visivo, a una concezione matematico-geometrica della letteratura.
Sull’interpretazione del finale come contenuto, invece, si può spaziare: se ogni assurdo le nostre vite sarebbero in grado di assorbirlo, con l’incessante costruire, l’autodeterminarsi e l’eccedere, il perseverare a conservarsi, i sistemi con i quali regolamentiamo tutto il contorno sono sovrastrutture in equilibrio, che necessitano, per mantenersi, di una stonatura in direzione contraria all’originale, più nociva, infine, di quella che li ha messi a rischio.


Anomalia-Le-Tellier-cop-webL’Anomalia – Scheda Libro

 

Titolo: L’anomalia

Autore: Hervé Le Tellier

Casa Editrice: La nave di Teseo (prima edizione italiana marzo 2021)

Pagine: 362

Titolo originale: L’anomalie

Prima edizione: Éditions Gallimard 2020

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