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Da vicino nessuno è normale: Una donna qualunque. Due monologhi di Alan Bennett

Una donna qualunque. Due monologhi (Adelphi) di Alan Bennett è un libricino rosa, di poche pagine dall’aspetto innocuo. Un libricino rosa, la cui lettura, però, provoca lo stesso effetto di quei pomodorini al forno nel famigerato risotto di Fantozzi: fuori freddi, dentro una palla di fuoco a 180000 gradi.
Leggere Alan Bennett, infatti, significa mettere in conto che una volta terminata la lettura non saremo più quelli di prima. Quell’ustione, pur minuscola che sia, ci lascerà comunque una cicatrice più o meno visibile che ricorderemo per tutta la vita.

Quella di Una donna qualunque però è una cicatrice che prude parecchio. Pubblicati da Adelphi nel 2022 per la collana i Microgrammi con traduzione di Mariagrazia Gini, i due brevi monologhi si accodano a Signore e Signori, titolo con cui Adelphi nel 2004 portò in Italia i celebri Talking Heads, con una traduzione azzardata e non sempre felice a cura di Davide Tortorella.

Una donna qualunque: a proposito di Alan Bennett

Nato a Leeds, classe 1934, Alan Bennett è una delle personalità teatrali e televisive più note al pubblico britannico. Qualora decidiate di avventurarvi in una libreria inglese (dalle grandi catene alle piccole librerie indipendenti) potrete trovare almeno una delle sue opere i cui generi spaziano tra commedie, racconti brevi, sceneggiature o memoirs.
E sul retro, il faccione sorridente di Alan Bennett vi infonderà una sensazione di sicurezza e complicità a cui è impossibile resistere.

In Italia trovare le opere di Bennett tra gli scaffali delle librerie non è sempre scontato, ma gli si riconosce un discreto successo per quel che riguarda la sua prosa. Ricordiamo, infatti, testi fenomenali come La Sovrana Lettrice, Due Storie Sporche e La Signora nel Furgone che possiamo definire veri e propri ‘must have’ in ogni libreria personale. Il teatro, ahimè, non ha avuto altrettanta risonanza salvo poche eccezioni, come, per l’appunto, i Talking Heads.

A proposito dei Talking Heads

Talking Heads nasce come raccolta di monologhi in due serie scritta per la BBC e trasmessa in televisione tra il 1987 e il 1998. Grazie all’enorme successo riscontrato, hanno preso il via una serie di produzioni teatrali che sono giunte sino a noi grazie allo strabiliante talento di attori come Anna Marchesini, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni e Luca Torracca del Teatro Elfo Puccini di Milano, per citarne alcuni.

Ma cosa vuol dire ‘Talking heads‘? Letteralmente “teste parlanti”, il termine appartiene al gergo televisivo britannico e indica semplicemente un programma noioso. Bennett traduce il concetto in una serie di personaggi apparentemente ordinari, quasi, appunto, noiosi che però non sono mai ciò che sembrano o vogliono far sembrare.

Attraverso un linguaggio semplice e carico di ironia, Bennett invita i suoi lettori (o i suoi spettatori) ad andare oltre alle apparenze, a leggere tra le righe e a non fidarsi mai del tutto, nemmeno di noi stessi. Quella che ci viene mostrata non è che una delle tante possibili interpretazioni della realtà e siamo liberi di crederci oppure no.

Una donna qualunque, versione aggiornata di Talking Heads

Una donna qualunque si propone come una versione ‘aggiornata’ dei Talking Heads.
Se nella prima serie – quella del 1987 – è l’ironia a dominare la scena, nella seconda e poi anche in questi ultimi due monologhi troviamo un’atmosfera più cupa e personaggi decisamente più consapevoli della difficoltà di vivere in un mondo complesso e contraddittorio.

Le tematiche affrontate in “Una donna qualunque” sono anch’esse più cupe, parliamo di abusi su minori, violenze fisiche di vario genere e anche di omicidio. La normalità che i protagonisti cercano di presentare e ostentare diventa sempre più instabile e scomoda. L’ironia c’è sempre, però, in quell’humour britannico tanto caro a Bennett e di cui è maestro, ma i personaggi sono perfettamente consapevoli che le loro sono situazioni disperate.

Verità scomode

Una donna qualunque si costruisce attorno a due vicende, due verità scomode e disturbanti che dominano la quotidianità dei personaggi. Il primo monologo, da cui prende il nome l’intera raccolta, ha come protagonista Gwen, una donna di mezza età che viene travolta da una folle passione per il figlio Michael.

In una moderna riscrittura / adattamento della Fedra di Racine – studiata da Bennett tra i banchi di scuola – si affronta, dunque, una tematica forte come quella dell’incesto mascherata dai toni della banalità e della quotidianità. Gwen si definirà sempre una donna ‘qualunque’ (‘ordinary woman’ in lingua originale, che, forse, renderebbe di più tradotta come ‘una donna come tutte le altre’), per nulla speciale e, secondo il suo punto di vista, quasi indegna di provare una passione così grande e sconvolgente.

Conosciamo davvero chi ci sta vicino?

‘L’Altarino’ è invece il titolo del secondo monologo. L’autore si ispira, qui, a quegli altarini improvvisati che spesso si incontrano sulle grandi strade o agli incroci, a memoria delle vittime della strada cadute in quel luogo. La protagonista è Lorna, anche lei donna di mezza età, che si ritrova improvvisamente vedova e che, altrettanto improvvisamente, si renderà conto che suo marito era una persona molto diversa da quel che credeva.

Bennett affianca la tematica del lutto a quella dell’omosessualità latente e della prostituzione minorile, lasciandoci scoprire insieme a Lorna il lato oscuro di Clifford. Conosciamo veramente chi abbiamo vicino? Questa sembra essere la domanda che domina questo piccolo volume.
Eppure, Bennett fa sembrare tutto così normale, o meglio, così umano. Il grande merito di questo autore, infatti, non è solo il rappresentare una versione della realtà con spiccata ironia ma riuscire a dipingere l’animo umano con delicatezza e senza esprimere alcun giudizio.

‘Da giovane fingevo di non appartenere al genere umano’ – racconta nella sua introduzione – ‘Questa è una soluzione. Fare lo scrittore, è un’altra’. Al pari di una creatura eterea, Bennett sa benissimo che se guardato da vicino, nessuno di noi è veramente normale. Tanto vale, dunque, colorare di normalità anche la più insana delle follie.


Una-donna-qualunque-alan-bennett-copertina-webdefScheda libro “Una donna qualunque”
Titolo: Una donna qualunque. Due Monologhi

Titolo originale:
Two Besides. A pair of Talking Heads

Autore:
Alan Bennett

Prima edizione:
2020 (Inghilterra) – 2022 (Italia)

Editore:
Adelphi – Microgrammi 19 – 2022

Traduzione:
Mariagrazia Gini


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Una donna qualunque, due monologhi di Alan Bennett (2020)
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Un viaggio dentro i personaggi e dentro le loro vite per capire che cosa è davvero normale, attraverso l'ironia e la delicatezza dello scrittore britannico Alan Bennett.

URL: https://www.ilcappuccinodellecinque.it/una-donna-qualunque-alan-bennett/

Autore: Alan Bennet

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