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Le voci diseducate di Raid, la nuova collana dell’editore Castelvecchi

Debutta in libreria la nuova collana Raid della casa editrice Castelvecchi. A dirigerla Mariacarmela Leto. Propone narrativa italiana e straniera, “tra scritture irriverenti, voci diseducate, incursioni in un mondo tutto al contrario“. È una collana che, nelle intenzioni, “disdegna la perifrasi, il gioco retorico. Perché c’è solo un modo per fare vero un io: raccontarlo, guardandolo dritto in faccia“.

Sono tre le prime uscite (dieci i titoli l’anno previsti). “Nella mia stanza” di Guillaume Dustan (Parigi, 1965 – 2005), magistrato, scrittore, giornalista ed editore francese, è la stanza del narratore ma anche ghetto popolato da “froci”, zona franca che accoglie gli umori di un giovane parigino alla disperata ricerca della “scopata del secolo”.
“Nella mia stanza” è presentata come “una introspezione pornografica in cui il corpo gode e tradisce, gli abbracci si alternano alle pulsioni violente della carne, l’amore è insieme agognato e temuto, la morte sempre in agguato”.

Dal canto suo, con una scrittura irriverente, in “Ho fatto schifo” Vanbasten (pseudonimo di un 37enne romano, musicista, autore e ghostwriter) porta al centro di un universo che pulsa di pericoli, mancanze e “promesse d’amore che possono però dirsi solo di nascosto, solo sottovoce”.

In uscita anche “Dell’amore e di altri disturbi” di Barbara Rossi Prudente: l’autrice è sceneggiatrice e regista per cinema e televisione, insegna Tecnologie multimediali, e ha condotto seminari sulla sceneggiatura presso festival e scuole di cinema.
Molti sono i personaggi di questa raccolta di tredici racconti: Giuseppe stringe per l’ultima volta la mano di Mignonette, Elena scosta le tende della finestra sperando di vedere il marito, Angela canta sbattendo le uova per Umberto, Giorgio sfreccia con la sua moto su chilometri e chilometri di asfalto. Si tratta di testi in cui “entrano ed escono sempre gli stessi personaggi di una grande e chiassosa famiglia, sorpresi da angolazioni impreviste e intime, e che declinano l’amore nei suoi inciampi ma anche nella possibilità che ci offre di scoprire un tempo nuovo, una inedita possibilità di conoscere noi stessi attraverso l’altro”.

(Fonte: Il Libraio.it)

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