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Streghe, beghine, eretiche, mistiche. ‘Sotto cieli senza limiti. Donne in cammino’ di Maria Corvino Forleo

Un’ incessante ripetersi di interrogativi sul cammino delle donne anima la penna di Maria Corvino Forleo nella sua ricerca cominciata in gioventù con gli studi storico- filosofici, sostenuti in seguito da una formazione psicoanalitica. “Sotto cieli senza limiti. Donne in cammino” (Schena), rigorosamente documentato, si basa sull’indagine storica aprendosi all’orizzonte ampio della multidisciplinarità.

Il cammino

Il libro di Maria Corvino Forleo si articola in tre sezioni tematiche: è un viaggio che muovendosi ‘Dagli abissi della storia‘ delle streghe passa attraverso ‘La grande ribellione femminile del XII e XIII secolo‘ per approdare alle affascinanti vite de ‘Le mistiche‘. Un quadro d’insieme che, partendo dallo studio di fonti storiche autorevoli e di una crescente schiera di ricercatori, ha messo a fuoco le dinamiche, dimensioni e caratteristiche dell’essere donna, osservandola attraverso la lente psicoanalitica. L’autrice compie un cammino, attraversa la stagione della follia repressiva e del massacro delle streghe, e tocca, con minuzioso lavoro di cesello, i profili delle eretiche e mistiche più famose.

Gli inizi

Dopo una esaustiva introduzione, Maria Corvino Forleo ci presenta Lilith, la prima moglie di Adamo che fuggì da lui e si rifugiò nel Mar Rosso, perché pretendeva di godere degli stessi privilegi e diritti del suo consorte, in quanto nata anch’essa dalla polvere del suolo.
Nell’immaginario popolare ebraico è un demone notturno capace di portare danno ai bambini di sesso maschile ed è caratterizzata da tutti quegli aspetti della femminilità ritenuti negativi dalle religioni monoteiste patriarcali, quali adulterio, lussuria e stregoneria. Solo alla fine dell’800, con la crescente emancipazione femminile nel mondo occidentale, Lilith diventa il simbolo del femminile che non si sottomette al maschile.
Recuperare il mito di Lilith, dice l’autrice, significa andare oltre ‘la scissione tra il femminile positivo e quello negativo, recuperare la coscienza matriarcale che suggerisce una saggezza legata alla terra, all’inconscio, agli istinti della vita’.

A partire dal ‘Malleus Maleficarum’

Nel 1484 il papa Innocenzo VIII, attraverso la bolla ‘Summis desiderantes affectibus’, conferisce ai domenicani Heinrich Institor e Jakob Sprenger Kramer (autori del ‘Malleus Maleficarum’) l’incarico di perseguire le persone ‘infette dal crimine della perversione eretica‘. Inizia così la caccia alle streghe che portò al rogo migliaia di donne accusate di stregoneria. La strega, la “puttana del diavolo, infuocata dalla passione carnale, raffigura una minaccia per la collettività. La sessualità, unitamente alle arti magiche di cui la strega è esperta, rappresentano gli elementi ribelli della società, e la lussuria è il mezzo attraverso il quale è possibile accedere al diavolo, così come sostengono Heinrich e Kramer che si spingono oltre ogni immaginazione nel delineare e condannare le pratiche sessuali delle streghe. Espressione della misoginia, dal testo dei due inquisitori emerge disprezzo e odio feroce verso la donna che viene descritta di intelligenza debole e pettegola, vendicativa e irascibile, volubile e bugiarda.

Maria Corvino Forleo fa sue le parole di Colette Arnould: ‘Il fanatismo dell’Inquisizione […] rivelava le angosce della cultura delle classi al potere. La strega è l’espressione dei conflitti interiori dell’uomo: Proiezione al di fuori di sé di ciò che non riesce più a contenere, creando la strega l’uomo rivela un comportamento psicotico (p.43)’.

Il corpo femminile è dunque oggetto delle spregevoli fantasie e desideri degli inquisitori. Il corpo deve essere bruciato, perché accoglie il diavolo, creatura incontenibile, pericolosa e onnipresente che, nella sua pluralità di manifestazioni, costituisce una minaccia inondante.

La grande ribellione femminile

Detentrici di un potere invisibile, le streghe si mostrano minacciose in quanto figlie della Grande Madre dalla quale deriva l’impulso creativo e trasformativo primitivo dell’umanità. La grande ribellione femminile inizia nel XII e XIII secolo e le persecuzioni che ne seguirono sono, secondo l’autrice, l’espressione del potere del patriarcato. Infatti, le streghe erano associate alla sfera della sessualità e la “caccia” era volta a reprimere e demonizzare ciò che era avvertito come pericoloso e deviante rispetto alla moralità patriarcale. La paura che le donne potessero rimpossessarsi della loro sessualità sottraendo all’uomo questo privilegio è una delle cause delle persecuzioni che si perpetuarono. Ciò che intimoriva era la fine del controllo sulla donna e la conseguente acquisizione della sua emancipazione.

‘La coscienza matriarcale propone una forma di saggezza legata alla terra, all’inconscio, agli istinti della vita; lo spirito lunare si ripropone, infatti come saggezza immersa nel sistema cosmico-psichico delle forse in evoluzione. L’uomo ha troppo facilmente liquidato come negativa la coscienza matriarcale e lunare (p.36)’.

Girl power ante litteram

Le beghine erano donne laiche che sceglievano di vivere in comunità femminili e sentivano la “chiamata”, una forte spinta per una vocazione, testimoniando la fede con l’esempio della propria vita. Il movimento si diffonde intorno al XII-XIII secolo, nell’Europa nord-occidentale, e in particolare nelle Fiandre, per poi espandersi in Germania, Francia e anche in Italia.

L’autrice, partendo al Teresa d’Avila, “tocca” con leggerezza e rispetto le vite di importanti donne per giungere a Caterina da Siena. Mette in risalto le loro peculiarità, il loro essere donna (né sposa né monaca) e la loro scelta di vivere la fede indipendentemente dal prendere i voti.
Le beghine erano impegnate, oltre che nella preghiera e meditazione, ‘nelle attività assistenziali, come la cura degli infermi, l’insegnamento delle bambine povere, costituendo così un punto di riferimento tanto importante da alimentare sospetti e persecuzioni come nel caso di Margherita (p.87)’.

Rifuggendo un inquadramento ufficiale, si pongono ai margini del sistema patriarcale ed occupano uno spazio proprio, ‘superando la divisione tra pubblico e privato; uno spazio che è aperto e chiuso nello stesso tempo, dove le donne si sottraggono ad ogni tipo di insubordinazione creando i presupposti di forme nuove di relazione autorità prettamente femminili (p. 86)’.

Uno spazio di violazione e superamento di alcune limitazioni, sottintese e non, nel quale le donne diventano punto di riferimento ed esempio per altre donne. Vissero in totale libertà dal controllo maschile sia familiare sia ecclesiastico, stabilendo un rapporto con Dio sine medio.
Interpretando le Sacre Scritture, ai margini dell’ufficialità, generarono l’irritazione delle gerarchie ecclesiastiche, e così alcune subirono le persecuzioni dell’Inquisizione, altre furono bruciate per eresia e stregoneria, come Margherita Porete, arsa viva a Parigi nel 1310.

Donne alla ricerca

Per molti secoli le donne sono state ritenute esseri inferiori e hanno vissuto incatenate e private di ogni diritto legale o civile, imbavagliate e vendute; a una donna restavano poche scelte: o vivere la vita che la società aveva preparato per lei o, in un qualche modo, venire fuori dagli schemi imposti. Due categorie hanno scelto di rompere, a modo loro, le barriere: le sante e le streghe, donne coraggiose, che hanno osato e resistito, e se pur per breve tempo, hanno vissuto da protagoniste.

Maria Corvino Forleo non smette di cercare risposte agli innumerevoli quesiti morali, culturali ed etici sui quali il lettore è invitato interrogarsi. Partendo dalle fonti storiche, l’autrice indaga sui destini di queste donne entrando nelle pieghe più profonde, mostrandoci quell’umanità soffocata e oppressa dagli uomini di potere del tempo e invitandoci a leggere in chiave psicoanalitica le cosiddette “devianze” delle streghe e le nevrosi degli inquisitori. Lo stile alterna guizzi di grande affetto a contrappunti di analisi pungente, nella ricerca di una verità difficile da trovare, che si nasconde sotto gli abiti del perbenismo e del falso moralismo.

‘Sotto cieli senza limiti. Donne in cammino‘ è un libro corposo e ricco di stimolanti riflessioni che spingono a ricercare il filo della memoria preservato dalle donne nel corso dei secoli e tramandato attraverso le loro storie, riportate dall’autrice e connesse con altre diverse fonti.

Maria Corvino Forleo racconta le ‘donne in cammino’ con cautela e gentilezza, senza l’arroganza culturale di chi vuole violare un corpo, una mente, un’anima. L’oppressione di cui sono state vittime è come un vaso comunicante nel quale un liquido malsano le attraversa.
Narrando e condividendo le loro esistenze è come se avesse voluto aprire un varco verso la loro espiazione.


Scheda del libro
copertina libro streghe

 

Titolo: Sotto cieli senza limiti. Donne in cammino.

Autore: Maria Corvino Forleo

Editore: Schena

Anno:2024

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