Gisele halimi Una feroce libertà

“Una feroce libertà”: la voce rivoluzionaria di Gisèle Halimi risuona ancora oggi

 

Nel marzo del 2024 la Francia diventa il primo paese al mondo a inserire l’aborto nella Costituzione.
Chissà se un simile traguardo ha attraversato la mente di Gisèle Halimi quando, nel novembre 1972, nell’aula del tribunale di Bobigny, difendeva Marie-Claire Chevalier e la madre, la prima accusata dal suo stupratore per aver interrotto illegalmente la gravidanza, la seconda per aver aiutato la minorenne a disporre liberamente del suo corpo. Fra insulti, brutale misoginia e le urla di supporto delle altre sorelle in piazza, si chiudeva uno storico processo che avrebbe aperto le porte, pochi anni dopo, alla legge Veil.
La più irrispettosa delle avvocate, ancora una volta, era riuscita ad infiammare l’opinione pubblica, puntando il dito contro gli abusi machisti e le leggi antiquate.
Come aveva già fatto con le partigiane torturate durante la guerra di indipendenza algerina, come avrebbe continuato a fare per la libertà dei più deboli ed emarginati. Dando un lampante esempio di disubbidienza civile e innaffiando di linfa vitale il movimento femminista del vecchio continente.
Il libro è uscito in Francia nel 2020, appena dopo la scomparsa di Gisèle Halimi.
Dunque molto probabilmente Gisèle non ha mai visto nemmeno una copia stampata di questo testo.
Questa è la prima traduzione italiana.

Fra le pagine di “Una feroce libertà”, lunga intervista rilasciata a pochi mesi dalla sua scomparsa, Gisèle Halimi ritorna sulle tappe essenziali del suo percorso, dall’infanzia tunisina agli albori del movimento Me too, ed esorta le nuove generazioni a costruire con selvaggia determinazione quel mondo equo per il quale ha lottato tutta la vita.

L’autrice

Gisèle Halimi è stata un’avvocata, scrittrice e deputata francese di origini tunisine. Con alcuni processi passati alla Storia, ha impresso una fondamentale spinta alle lotte per i diritti civili. Nel 1971 ha fondato insieme a Simone de Beauvoir il movimento Choisir la cause des femmes.
Gisèle fu sempre sostenuta da un gruppo di intellettuali e amici fra i quali Henri Cartier-Bresson, che la seguiva ovunque, con la sua piccola Leica in mano. Dominique, la terza moglie di Pablo Neruda, fu sua intima amica: ‘Pablito’ la chiamava “la bella donna dagli occhi tristi”. Romain Gary, di cui fu anche l’avvocata nell’affaire Ajar, la affascinò. “Amo le persone come lui,” diceva: “libere e infuocate”.

 

In libreria dal 21 maggio 
Con uno scritto di: Daniela Dawan
Traduzione: Lamberto Santuccio
Collana: Extranea
Titolo originale: Une farouche liberté
Pagine: 144
Prezzo:€ 17,00
In libreria dal 21 maggio
Fve Editori

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