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Manuale di Epitteto, la lettura di un classico del pensiero

Negli ultimi anni si è registrata una crescita nel commercio di libri inerenti il settore del self-help, che possono variare dalla psicologia, alla filosofia, allo spiritualismo.

Un filosofo atemporale

Alcuni sono recenti mentre altri datati, ma ce n’è uno in particolare che non ha tempo, ed è il libro di cui voglio parlarvi oggi. Il “Manuale” di Epitteto (Einaudi) è un classico della filosofia stoica che contiene la ricetta per una vita serena e tranquilla, offrendo saggezza pratica su come affrontare la vita. L’opera, del I secolo d.C. contiene gli insegnamenti del filosofo greco che sono stati raccolti dal discepolo Arriano a Roma, e costituisce le basi per molti altri libri, stili di pensiero o aforismi che io e te abbiamo letto o sentito. Non meno importante, alcuni tratti possiamo ritrovarli nella terapia cognitiva e nella psicologia positiva.

Le massime più importanti

Epitteto, in breve, si concentra sull’arte del vivere bene attraverso l’adesione ai principi stoici. Tramanda preziosi consigli di vita per un’esistenza più centrata ed equilibrata: insegnamenti su virtù, sul controllo delle proprie reazioni e sulla serenità interiore. Qui riporto alcuni passaggi che ho trovato degni di nota e illuminanti, come quella classica cosa che hai sempre a portata di mano ma su cui non ti sei mai fermato a riflettere. Il primo, forse, è il più utile da interiorizzare.

1. Conosci e distingui ciò che puoi e non puoi controllare. “Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi”. Nella prima categoria rientrano l’impulso ad agire e il desiderio, mentre nella seconda, ad esempio, il giudizio altrui. Non sprecare tempo ed energie su cose che non puoi controllare e che non dipendono da te, come il treno in ritardo, la macchina che ha problemi o la preoccupazione che i tuoi cari possano stare male. Piuttosto, accetta di non avere il controllo su queste cose e concentrati sulla tua intelligenza emotiva. Una volta capita e accettata questa distinzione, si potranno aprire le porte verso la libertà e la serenità.

2. “Non sono le cose, ma i nostri giudizi, cioè noi stessi, a essere responsabili dei nostri turbamenti”. Epitteto capì che il più delle volte non stiamo male a causa di eventi esterni ma a causa della nostra interpretazione (e di conseguenza del nostro giudizio) di essi. Questo poi dipende dalla personalità di ciascuno e da come essa indirizzi la persona a fronteggiare le sfide della vita: banalmente, per alcuni perdere il lavoro può rappresentare un evento tragico e terribile, per altri un’opportunità per avere più tempo per sé e concentrarsi sul futuro. Ci sono così tante dinamiche e variabili che influiscono su di noi al giorno d’oggi che rendono ogni caso unico, ma il messaggio che Epitteto voleva lasciare è chiaro: enfatizzare il controllo interno su eventi esterni, proponendo una via per la serenità attraverso il distacco emotivo da ciò che non possiamo controllare. È più efficace ed efficiente concentrarsi sulle proprie reazioni agli eventi anziché sulle circostanze stesse.

3. Volere le cose così come accadono: “non volere che ciò che accade non accada, ma volere che ciò che accade accada così come accade”. Ciò potrà far sembrare di assumere un atteggiamento passivo di rassegnazione; invece, la chiave attraverso cui interpretare questo principio è positiva: si tratta di voler, attivamente, positivamente, che le cose vadano secondo il Destino, secondo il corso della Natura (molto cara agli stoici). Un altro passo, a proposito, cita che “non volere che ciò che non dipende da noi dipenda da noi” e di seguito “chiunque voglia essere libero non deve né volere né rifuggire nessuna delle cose che dipendono dagli altri. Altrimenti è necessario che sia schiavo”.

4. “Comportamento verso gli altri: non cercare di piacere, non cercare di apparire”. Segui sempre la tua regola di vita, non agire per apparire agli altri ma agisci per te stesso. Quando segui il bene morale non devi preoccuparti che gli altri stiano notando il tuo gesto ma lo devi fare per la tua persona. È a te che devi dimostrare chi sei, non a qualcun altro. Applicato alla società contemporanea: gli altri avranno sempre da ridire su qualcosa, ma se tu segui la tua morale (il bene morale) non potrai avere niente da ridire su te stesso perché hai agito secondo la tua regola di vita.

Il manuale di Epitteto, conclusione

Ci sarebbero ancora così tanti passi da analizzare di questo prezioso manuale che fortunatamente oggi possiamo sfogliare, leggere e interiorizzare. “Manuale” a proposito, tradotto dal greco si riferisce proprio a qualcosa che si può tenere in mano, dunque a portata di mano. Consiglio questa lettura a tutti, in quanto per alcune persone potrebbe risultare illuminante come lo è stato per me.
Quelle di Epitteto sono riflessioni eterne, che possiamo ricondurre ai giorni nostri, non hanno quindi tempo, a tal punto che risulta riduttivo definirle un classico della filosofia stoica. La scrittura è chiara e diretta, il messaggio arriva dritto al punto e non lascia spazio a interrogativi, offrendo un faro luminoso per navigare nel mare della vita.


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Scheda libro

Titolo: Encheirídion Epiktḗtou
Titolo italiano: “Manuale” di Epitteto
Autore: Arriano ed Epitteto
Prima Edizione: 120 d.C.
Editore: Einaudi
Anno: 2006
Traduzione: Angelica Taglia

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