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Io e te, Niccolò Ammaniti e il viaggio fragile e crudele verso l’età adulta

‘Io e te’ è un romanzo breve di Niccolò Ammaniti, autore del bestseller ‘Io non ho paura’ e vincitore del Premio Strega con ‘Come Dio comanda’. Pubblicato nel 2010 da Einaudi, il libro parla di adolescenze particolari, difficoltose, di tossicodipendenza, di genitori che faticano a seguire con attenzione e costanza i propri figli. Nel 2012, dal libro è stato tratto l’omonimo film diretto da Bernardo Bertolucci.

Io e te, la solitudine e le maschere

‘Io e te’ racconta la storia di Lorenzo, un adolescente di quattordici anni che ha, fondamentalmente e semplicemente, paura. Introverso e disadattato, ha paura di mettersi in gioco, di affrontare gli altri, di confrontarsi con la vita, con il susseguirsi di vicissitudini che portano ad uno sviluppo, ad una fine, ad un nuovo inizio.

Lorenzo Cuni si rifugia dietro una maschera, tenta di sopravvivere agli insulti e alle prese in giro cercando di essere come gli altri. Imita i più pericolosi, indossa le scarpe da ginnastica Adidas, i jeans con i buchi, le felpe con il cappuccio, cammina a gambe larghe, butta lo zaino a terra e lo prende a calci. A volte funziona, ma è tutta una menzogna. La solitudine è il suo vero luogo sicuro.

“Credevano che fossi uno di loro. Uno giusto.
Quando tornavo a casa raccontavo ai miei che a scuola tutti dicevano che ero simpatico e inventavo storie divertenti che mi erano successe.
Ma più inscenavo questa farsa più mi sentivo diverso. Il solco che mi divideva dagli altri si faceva più profondo. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare.
Questa cosa, alle volte, mi impauriva. Avrei dovuto imitarli per tutto il resto della vita?”

La trama

Siamo a Roma nel 2000, in classe alcuni compagni stanno organizzando una settimana bianca e Lorenzo ascolta in disparte. Qualcosa deve scattare dentro di lui perché di ritorno a casa dice a sua madre che Alessia lo ha invitato a sciare a Cortina. Di lì a poco una bugia innocente si trasforma in un macigno dal quale non riesce più a liberarsi. L’entusiasmo con cui la mamma lo ha abbracciato, ha sorriso e ha pianto di gioia lo frena dal rivelarle la verità, dal dirle che nulla di quello che ha detto è vero, che non ha amici e che le preoccupazioni sulla tanto temuta diversità e solitudine di suo figlio sono sempre state fondate.

I pensieri corrono veloci ma in nessun modo riesce a trovare una soluzione, una via d’uscita da quel casino che ha combinato mentendo a se stesso e ai suoi genitori. Ma dove vuoi andare? Ma che fai? Perché l’hai fatto?

Poi, improvvisamente, la cantina.

La cantina

Il piano è semplice: una settimana in cantina con tutto il necessario per vivere come lui vorrebbe, in solitudine, lontano da tutto e da tutti, tra fumetti, romanzi dell’orrore, videogiochi e musica. Mentire è condizione necessaria. Riferisce a mamma e papà che finalmente ha trovato delle amicizie, che l’entusiasmo nel pensare di partire per una vacanza tutta neve e divertimento è irrefrenabile.
Così la mattina della partenza prega sua madre di lasciarlo scendere dalla macchina qualche metro prima del luogo in cui i compagni si sono dati l’appuntamento, perché “è così da sfigati” farsi vedere arrivare con la madre che non può correre il rischio di farsi prendere in giro. Basta dirigersi verso la fermata del tram per tornare a casa, rinchiudersi in quella stanza buia e dimenticata del condominio per sette giorni e nascondersi dal mondo. In fin dei conti, che cosa può andare storto?

Lorenzo vive così nella sua bugia, in un materasso con delle coperte e un cuscino, intento a sopravvivere con dieci scatolette di Simmenthal, venti di tonno, tre confezioni di pane in cassetta, sei barattoli di sott’olio, dodici bottiglie di Ferrarelle, succhi di frutta e Coca-cola, un barattolo di nutella, due tubetti di maionese, biscotti, merendine e due tavolette di cioccolata al latte. Un televisore, la playstation, tre romanzi di Stephen King e i fumetti della Marvel.
Tutto questo finché, un giorno, il ragazzo viene svegliato dal rumore della chiave che gira nella serratura. Lorenzo tenta di nascondersi come può ma a scoprirlo è Olivia, la sorellastra che cerca denaro nascosto in un vecchio libro.

“Esci di lì. Ti ho visto”
Ho riaperto gli occhi. Una figura scura era seduta sul mio letto.
“Muoviti”
No, io non mi sarei mai mosso da là sotto nemmeno morto.
“Sei sordo? Esci fuori di lì”
Forse era meglio capire chi fosse. (…) Seduta sul letto c’era Olivia. Era molto dimagrita e le erano usciti fuori gli zigomi squadrati. Aveva il volto tirato e stanco e i lunghi capelli biondi se li era tagliati corti. Sopra i jeans indossava una maglietta stinta con lo stemma delle Camel e un giaccone blu da marinaio. Non era più bella come due anni prima.

Lorenzo e Olivia

In ‘Io e te‘ Ammaniti ci immerge in una profonda analisi psicologica dei personaggi, ci regala uno sguardo intimo nell’animo di Lorenzo, permettendoci di comprendere le sue paure, le sue insicurezze e i suoi desideri. Ci fa scoprire la linea sottile in cui corre Olivia, una ragazza tossicodipendente che vive il dolore di un difficile rapporto con il padre, la figlia abbandonata accontentata soltanto tramite il denaro.

Nonostante le loro differenze, Lorenzo e Olivia stringono un legame speciale che li aiuta a superare le loro fragilità e ad affrontare i demoni che li tormentano. La relazione che si sviluppa tra i due è delicatamente descritta, piena di emozione e comprensione reciproca.

“E lo hai capito?”
“Si. Perché ci volevo andare. Perché volevo sciare con loro, io sono bravo a sciare.
Perché volevo fargli vedere le piste segrete. E perché non ho amici… e volevo essere uno di loro.”
Ho sentivo che si alzava.
“Fammi spazio”. Mi sono spostato e lei mi si è sdraiata accanto e mi ha abbracciato forte. Ho sentito il suo ginocchio ossuto. Le ho messo una mano su un fianco, le potevo contare le costole, poi le ho carezzato la schiena. Sotto le dita, le vertebre appuntite.
“Olivia, mi fai una promessa?”
“Cosa?”
“Che non ti droghi più. Mai più.”
“Te lo giuro su Dio. Non ci casco più in questa merda”, lei mi ha sussurrato in un orecchio.
“E tu scemo mi prometti che ci rivedremo?”
“Te lo prometto.”

Le tematiche

L’autore tratta temi complessi come la dipendenza da droghe e l’alienazione sociale con estrema sensibilità e una prosa nitida, incisiva, catturando l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine.
‘Io e te’ è un romanzo intenso e coinvolgente che invita a riflettere sulla solitudine e sull’importanza di connettersi con gli altri, di confrontarsi con se stessi e accettare le proprie debolezze e fragilità. È un romanzo che parla di adolescenza, è il racconto di un’amicizia che nasce in una situazione inaspettata, sottolineando quanto sia importante la capacità di comprensione reciproca, l’empatia e il sostegno che si può offrire all’altro.

Tra le pagine del libro emerge il potere della narrazione. Lorenzo e Olivia trovano conforto nel raccontare le proprie esperienze e i propri sentimenti l’uno all’altro, facendoci riflettere sul valore di ascoltare e condividere le proprie storie, di interrogarci sulle nostre relazioni, sulla nostra identità e sulla forza interiore che possiamo trovare anche nelle situazioni più difficili.

‘Io e te’ lo si legge velocemente, un libro con pochi ingredienti capaci di arrivare a costruire una narrazione tanto semplice quanto profonda, piena di verità. Un racconto apparentemente leggero, con un lessico ingenuo e diretto, che riesce ad esprimere le angosce, le paure e il senso di impotenza dei giovani di fronte allo spaventoso e gigantesco timore di diventare grandi.


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Scheda libro

Titolo: Io e te

Autore: Niccolò Ammaniti

Casa editrice: Einaudi – Stile Libero

Anno: 2010


 

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