Iperurania Guarnaccia orizzontale web

Iperurania di Francesco Guarnaccia, il sentire di un’intera generazione

Iperurania risulta tra le prime fatiche dell’autore Francesco Guarnaccia.
Fumettista e illustratore che attraverso l’editore, Bao Publishing, decide di dedicare a se stesso la graphic novel, accarezzando con fare sommesso ciò che la storia solo gradualmente rivelerà al lettore.

Una chiave di lettura che risulta forse imprescindibile per comprendere una storia autobiografica, ma che si dimostra essere manifesto di un’intera generazione.

Questo libro
me lo dedico da solo.
me lo merito.

La Sindrome dell’impostore

Nonostante l’autore si dedichi il libro e sebbene il termine che rappresenti la sua esistenza all’interno della frase compaia all’inizio di questa – un «me» ripetuto che dovrebbe subito saltare all’occhio del lettore, ma che passa inosservato – ciononostante è come se il suo ego più profondo rimanesse nascosto. Quasi si vergognasse di ammettere ad alta voce che questa pubblicazione se la merita.
È proprio quest’ultimo uno dei temi fondamentali della graphic novel: il non essere realmente coscienti che se si mette passione in ciò che si fa – lavoro o meno che sia – spesso si viene riconosciuti per il proprio valore, anche se al diretto interessato non sembra di aver faticato e anzi gli pare quasi di essersi divertito.
La domanda sorge allora spontanea, tanto all’autore Guarnaccia quanto a Bun, protagonista di Iperurania: “Ho veramente dato il massimo… Me lo sono realmente meritato?”.

Fotografo dilettante, Bun sogna di diventare il miglior fotonauta della propria colonia spaziale. Creata ad hoc per poter studiare facilmente e comodamente Iperurania, ben presto però chiunque si era reso conto che il pianeta sarebbe rimasto inesplorato a causa dell’impossibilità di andarsene una volta atterrati. Tutto ciò che si poteva fare per studiare Iperurania era fotografarlo.
Dopo più di un secolo la fotografia era diventata più un hobby che una vera e propria ricerca; i prodi studiosi che si lanciavano nello spazio per ottenere la miglior fotografia erano mutati nei cosiddetti fotonauti, conosciuti anche come shooting stars.

Iperurania, manifesto di un’intera giovane generazione

Forse inconsapevolmente, Bun rappresenta il sentire di un’intera giovane generazione.
Ansie e paure emergono con prepotenza sfociando in meravigliosi flussi di coscienza, che all’interno della pagina assumono l’immagine di una pioggia di meteore: un diluvio caldo e caotico che circonda la lineare e falsa conversazione che Bun intrattiene con i suoi più intimi amici, mentre la serenità del protagonista sembra lentamente scemare sciogliendosi e sciogliendolo.

Pensieri e parole si mischiano in un turbinio di sensazioni che solo il protagonista può percepire, ma non comprendere. Una generazione, quella di Bun, che sembra aver visto e vissuto ogni minimo frangente della vita, senza però aver mai provato nulla sulla propria pelle. Consapevole di conoscere e poter conoscere ogni nozione, esperienza e sensazione, Bun si sente perso; incapace di scegliere e soprattutto di capire cosa veramente ami fare. A Bun, come a tutti i suoi coetanei, null’altro rimane se non disillusione: se tutto può essere scelto, rimane ancora la possibilità di scegliere?

Presa di coscienza e scelte di vita

Iperurania è una storia che, tra i suoi vari nuclei fondanti, si focalizza sull’amicizia. Unica dimensione che sia in grado di alleggerire la pesantezza di alcune giornate ed enfatizzare la gioia di altre.
Non saranno rari i momenti di profonda e ingenua intimità che Bun condividerà con i suoi amici più stretti. Un’intimità perfettamente rappresentata quando – decidendo sul da farsi di un’altra tediosa serata – i tre amici arriveranno a volteggiare mano nella mano nella serra a gravità zero della stazione spaziale, come fosse una sorta di scanzonata, irregolare ma meravigliosa danza dell’amicizia.

Sono però sempre gli amici, quelli veri, che pongono il protagonista – e chiunque il protagonista rappresenti – davanti alla realtà. Poiché alla fin fine la dimensione dell’amicizia è un qualcosa di meraviglioso, ma come tutte le cose che riguardano più di una singola individualità, talvolta può portare sofferenza e dolore. E sarà proprio questa la scelta madre che guiderà l’intera storia.

[…] devi fare una scelta. È un po’ complicato, ma proverò a spiegarmi, io ci penso spesso. Allora, immagina: prima che tu venga al mondo ti vengono messe di fronte due alternative: puoi vivere in un mondo che è completamente plasmato e controllato dalla tua volontà e dalla tua immaginazione. In questo mondo tutto va come desideri e niente ti può fare del male, ma perché questo mondo esista senza interferenze devi necessariamente abitarlo da solo. E tutte le altre presenze non sarebbero altro che proiezioni di te stesso. Un posto sicuro, ma freddo, vuoto e ingannevole… spaventoso. Allora la seconda alternativa è questa… vivere in un mondo dove esiste la possibilità che le cose vadano storte, che sfuggano al tuo controllo, però insieme agli altri. Capisci cosa intendo? Il rischio di soffrire è il prezzo da pagare per non stare da soli.


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Scheda libro
Iperurania, la recensione del libro di Francesco Guarnaccia
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Una chiave di lettura che risulta forse imprescindibile per comprendere una storia autobiografica, ma che si dimostra essere manifesto di un’intera generazione.

URL: https://www.ilcappuccinodellecinque.it/iperurania-francesco-guarnaccia/

Autore: Alessandro Patricola

Nome: Iperurania

Autore: Francesco Guarnaccia

Data di pubblicazione: 26/04/2018

Formato: https://schema.org/Hardcover

Valutazione dell'editor
3

Pubblicato in Graphic novel.

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