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Acqua nera, nel romanzo di J. C. Oates il lato oscuro della società

“La Toyota a noleggio, guidata con impaziente esuberanza dal Senatore, filava lungo la strada sterrata senza nome, imboccando le curve con vertiginose sbandate strisciando sul terreno, poi, all’improvviso, uscì chissà come di strada per finire nell’impetuosa acqua nera dove, inclinata sul lato destro, affondò rapidamente. Devo morire? …cosi?”

Comincia cosi, con questo incipit che sembra già aver detto tutto, Acqua Nera questo breve romanzo della prolifica Joyce Carol Oates, una delle voci più importanti della narrativa americana contemporanea.

Una ragazza americana

L’autrice lo dedica “alle Kelly”, perfette ragazze americane cresciute a “presentati sempre al meglio e dai tutto di te”, che attendono di vivere la propria vita, per la quale si sono da sempre preparate.
La protagonista è una di loro, Kelly Kelleher, giovane ventiseienne che alla festa del 4 luglio conosce “il” Senatore, uomo carismatico, grande e grosso, dagli occhi azzurri “come vetro colorato con niente dietro”.
Una ragazza le cui ambizioni, che in passato avevano creato un certo imbarazzo nel padre, si sono già scontrate con la realtà. Ma poi “lui l’aveva scelta. Lo si era visto sin dall’inizio. Quella simpatia istantanea! La facilità con cui sorridevano insieme!”

La narrazione di Acqua nera procede su diversi piani muovendosi freneticamente tra la descrizione dell’evolversi dei fatti, il racconto di episodi dell’infanzia e della giovinezza della protagonista, il rapporto con i genitori per i quali sarà sempre una “cara bambina” ed anche quello del “dopo”, quando avrebbe raccontato la sua avventura all’amica Buffy: “quant’è importante fare le prove generali del futuro, vestendolo di parole. (…) E anche l’incidente, un giorno avrebbe trasformato l’incidente, l’incubo di essere intrappolata in un’auto sommersa, la morte per annegamento, così vicina, il salvataggio.”
Un crescendo, non a caso soffocante, ti incolla alle pagine che si dilungano nel racconto dei momenti più tragici quasi a volerli rivestire di una nuova dignità.

Acqua nera: un episodio di cronaca

Il romanzo si ispira a quello che verrà definito “incidente di Chappaquiddick”, dal nome dell’isola nel Massachuttes dove è accaduto, nel quale rimasero coinvolti il senatore Ted Kennedy e la sua segretaria, Mary Jo Kopechne, accaduto nel 1969, sul quale esistono versioni differenti legate maggiormente alla difesa del personaggio pubblico.
L’autrice racconta di aver voluto raccontare la vicenda, liberamente romanzata ed ambientata in un diverso periodo storico, dando invece maggior risalto alla storia della vittima.

La politica

Sullo sfondo delle vicende narrate in Acqua Nera troviamo la società americana alle prese con le decisioni della Corte suprema sulla pena di morte e sull’aborto; il senatore viene delineato come un democratico progressista vecchio stile che crede che “(…) perlopiù le donne trovano noiosa la politica. Un gioco di potere di stampo maschile, come la guerra. Noiosa e ripetitiva, al di là dell’eccitazione apparente”.
Per lui presente ovunque nella vita (citando Thomas Mann dice a Kelly che “non c’è niente che non sia politica”), nel romanzo viene delineata nel suo stretto legame con i giochi di potere e le dinamiche che si celano in certi ambienti.
Ed è in quest’ottica che viene paragonata all’eros, anch’esso fortemente caratterizzato dalla trattativa e dalla mediazione.

C’è sempre nella scrittura della Oates una particolare attenzione per il lato oscuro della società nella ricerca di una maggiore comprensione della natura umana; in particolare in questo romanzo confronta la parte civilizzata dell’essere umano con quella più spietata, delineando una storia di crudo disincanto che rimane incollata addosso.

Un legame profondo: Acqua nera e la condivisione del dolore

Nella prefazione ad una sua raccolta di saggi, l’autrice ha scritto: “Le idee, la letteratura, l’arte resistono, anche quando tante altre cose attorno a noi crollano o svaniscono. Non si tratta certo di una vittoria definitiva, ma resta comunque una vittoria che tutti possiamo condividere”.

Pur descrivendo infatti vicende oscure e tetre come quella di questo romanzo, la maestria con la quale vengono narrate, piccola testimonianza della grandezza dell’autrice, crea un legame profondo con la protagonista portando il lettore a condividere il suo dolore.

Joyce Carol Oates ad oggi ha scritto oltre cento libri tra romanzi, raccolte di racconti e drammi teatrali (oltre che saggi, poesia e libri per bambini), addentrarsi nella sua lettura rappresenta sempre un’occasione di riflessione emozionante.


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Scheda Libro


Titolo:
Black Water

Titolo italiano:
Acqua Nera

Autore:
Joyce Carol Oates

Prima Edizione:
1992

Editore:
Il Saggiatore

Anno:
2002

Traduzione:
Maria Teresa Marenco

Pubblicato in Narrativa.

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